Vi siete mai chiesti: Perchè la mia vita è così difficile? Io me lo domando spesso…Vi capita di fare brutti pensieri?

La sofferenza psicologica può presentarsi in tutte le forme e vari livelli di gravità. Possiamo preoccuparci per il futuro, essere arrabbiati, tristi, sentirci colpevoli o vergognosi, essere turbati da un dolore fisico, essere annoiati o stressati.

Queste sensazioni possono presentarsi in modo sottile o essere delle presenze importanti e invalidanti portando la sensazione di essere sopraffatti da depressione, ansia e stress. In tutti questi casi, l’obiettivo di ciascuno di noi è uno solo: STARE MEGLIO!

Quando ci si affaccia alle tecniche di rilassamento lo si fa per cercare di abbassare i livelli di ansia e attivazione e per migliorare l’umore, sia che ciò dipenda dal condurre una vita troppo frenetica, sia che si abbia la percezione di condurre una vita vuota e priva di significato, la risposta fisiologica messa in atto dal nostro corpo è simile e lo scopo della nostra mente resta quello di riconquistare uno stato di equilibrio e di benessere. In questa visione un po’ catastrofica dell’esistenza umana, la buona notizia è che raggiungere uno stato di benessere è una aspirazione realizzabile. VI starete chiedendo come.

Ovviamente, ogni situazione ha la sua ricetta della felicità! In generale, possiamo dire che le tecniche di rilassamento possono essere un ingrediente di questa ricetta in molti casi.

Dunque, cosa si intende per tecniche di rilassamento?

A questo punto è doveroso fare una piccola introduzione storica e teorica: Le tecniche di rilassamento trovano la loro origine nelle discipline e filosofie orientali come ad esempio il buddismo, da cui abbiamo ereditato la mindfulness, tecnica molto in voga negli ultimi decenni. Importata in occidente come tecnica cognitivo comportamentale, la sua comprovata efficacia ha fatto sì che venisse integrata in altri orientamenti psicoterapeutici. Altro esempio è lo Yoga, nato in india secoli fa, con lo scopo di ricercare la Verità Assoluta e divenuto poi, in alcune sue accezioni, una disciplina di preparazione fisica e psicologica al combattimento corpo a corpo. (Curiosità: anche oggi gli atleti professionisti, si preparano psicologicamente alla performance utilizzando tecniche immaginative che abbassino i livelli di ansia e preparino psicologicamente e fisicamente alla prova da sostenere)

Nel mondo occidentale incontriamo lo studio e la diffusione di tecniche atte allo scopo di indurre uno stato di benessere agli inizi del ‘900.

Il primo studioso ad occuparsi di questo fu Shultz ideatore della tecnica del training autogeno (1932). Attualmente, dal TA di Shultz, alle sue successive modificazioni, fino ad? arrivare alle tecniche ipnotiche ed immaginative; le tecniche di rilassamento esistenti sono molteplici e diffuse anche in occidente.

Cosa hanno in comune tutte queste tecniche? La risposta è: la connessione tra mente e corpo nel momento presente.

Proprio alla luce di questo legame tra psiche e soma, nel mio lavoro ho scelto di utilizzare un approccio integrato, il quale si pone l’obiettivo di utilizzare tutte le tecniche esistenti, alternativamente o simultaneamente, allo scopo di adattare la tecnica utilizzata a chi ne usufruisce e raggiungere così, con più facilità, lo stato di benessere tanto desiderato.

Approfondiamo la relazione tra mente e corpo

Quando sentiamo parlare di ipnosi, ci vengono in mente immagini fuorvianti che ci danno il senso di una scarsa affidabilità. In realtà, l’ipnosi è una tecnica che ha un fondamento scientifico e che sfrutta alcuni meccanismi fisiologici per indurre uno stato di trance molto simile a quello raggiunto dai monaci buddisti durante la meditazione o dagli yogi durante la pratica delle Asana.

Il training autogeno di Shultz, ad esempio, sfrutta gli stessi meccanismi. Capita spesso, durante l’esercizio delle tecniche di rilassamento, di percepire sensazioni di calore, pesantezza del corpo oppure, al contrario, di non percepire più il corpo. Queste sono tutte sensazioni indotte dalla nostra mente, che hanno un corrispettivo fisiologico nel corpo. Per essere chiari: se si induce una sensazione di calore alla mano destra e si misura la? temperatura della mano in questione si vede che questa effettivamente aumenta di qualche grado. Questo ci dà la prova, l’evidenza scientifica, della relazione tra mente e corpo e di come queste tecniche possano effettivamente influenzare le nostre reazioni fisiologiche.

Quali sono i benefici?

Concentrarsi sul respiro e imparare a respirare in modo profondo (con la pancia come i? bambini piccoli, dico sempre ai miei pazienti), regolarizza la pressione sanguigna e il battito cardiaco. Azioni fondamentale per contrastare l’insorgenza di attacchi di panico e di altre sintomatologie legate ad ansia e stress.

Ormai è noto, anche nel senso comune, che situazioni stressanti o emotivamente rilevanti? possono influire sulla regolazione della risposta cardiocircolatoria (si pensi ad espressioni come:” mi è venuto un colpo” o “sono morto di paura”).

La risposta cronicizzata ad ansia e stress prolungati può, dunque, essere causa predisponente o scatenante problemi di varia natura. Alla base di tale meccanismo c’è l’eccessiva presenza di catecolamine e cortisolo (gli ormoni dello stress) nel nostro organismo. Dunque, stati prolungati di stress e ansia in generale portano a svariate modificazioni fisiologiche che possono, nel tempo, cronicizzarsi e formare così un legame mente-corpo disfunzionale che deve modificarsi nel corso di una terapia psicologica di qualsiasi approccio. Le tecniche di rilassamento possono aiutare a modificare questo legame in senso positivo.

Un altro beneficio legato all’uso di queste tecniche è l’innalzamento del tono dell’umore. Questo è legato, sia al diminuire dei livelli di stress, cosa che permette al nostro cervello di produrre più ormoni della felicità come, ad esempio, la serotonina; sia perchè le tecniche immaginative aiutano a ripristinare una capacità, quella di pensarsi come se, che in questa particolare patologia viene persa.

Infine, utilizzare queste tecniche permette di migliorare capacità come concentrazione e attenzione; abilità fondamentali a scuola e a lavoro

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